mercoledì 27 aprile 2011

I bambini creativi generano adulti creativi

Qualche giorno fa, mia figlia, dopo aver fatto merenda con un yogurt da bere, si è avvicinata a me brandendo la bottiglietta vuota e ha esclamato:
- Mamma, lo trasformiamo?
- E cosa ne facciamo?
- Una cosa per mettere qualcosa dentro…

Bella gatta da pelare.

Mi hanno sempre detto di non avere immaginazione né creatività, fin da quando ero bambina, e io ci ho creduto. Sempre. Se scrivevo un tema era troppo realistico, se facevo un discorso era troppo concreto, se disegnavo qualcosa era troppo poco originale. Poi, è arrivata una bambina e mi ha insegnato che nessuno è privo di immaginazione, né tanto meno di creatività, nemmeno io; in sintesi, come dice Panzallaria in questo post, la creatività è popolare.

Creatività, immaginazione, fantasia, sono tante facce della stessa figura geometrica e tutti ne abbiamo almeno un po’, chi più e chi meno. Non c’è niente di più creativo della vita stessa. Molti dei gesti che compiamo quotidianamente richiedono un bel po’ di immaginazione. La fantasia è sempre lì a tenderci una mano per risolvere un problema. Non c’è bisogno di essere un inventore o un artista per poter esprimere la propria creatività. Basta mischiare un po’ di ingredienti per creare una ricetta nuova, cambiare il colore di una parete, trasformare una bottiglietta di plastica in un portapennelli. Ecco, dunque, cosa ne abbiamo fatto, un portapennelli.

Ne volete uno anche voi?

Avete bisogno di: una bottiglietta vuota di yogurt da bere, un collant da bambina vecchio da buttar via (magari più colorato del nostro, che era rosa chiaro), colla vinilica, una ciotolina per la colla, acqua, un pennello, un nastrino di raso (il nostro è stato recuperato da una bomboniera).
- Lavate per bene la bottiglietta di yogurt e asciugatela. Togliete la carta o la plastica esterna (quella con la marca, per intenderci).
- Tagliate la parte terminale di un collant da bambina e infilatelo sulla bottiglia come se voleste “vestirla”.
- Preparate una soluzione di acqua e colla vinilica, più o meno al 50%, ma con un po' più di colla.
- Con l’aiuto di un pennello, passate la colla sul collant, facendo attenzione a coprire tutta la superficie, in modo che, una volta asciutta la colla, il collant risulti completamente aderente alla bottiglietta. Insistete soprattutto sul bordo e passatela anche un po’ all’interno del bordo. Legate un nastrino di raso colorato al collo della bottiglietta e spennellate con la colla anche lì.
- Lasciate asciugare la colla per circa 12 ore. Il collant, a quel punto, risulterà non solo perfettamente incollato, ma anche duro. Non sembrerà più un collant, ma una sorta di tessuto rigido perfettamente aderente alla bottiglietta di plastica… Anche il nastrino sarà diventato rigido.

Non è niente di che, lo so, ma è stato bello perchè ho imparato:
- che i bambini vanno assecondati quando hanno uno slancio creativo;
- che un bambino di tre anni può avere buone idee e all'adulto spetta il compito di lasciarlo libero, ma anche di dargli una direzione;
- che l'arte del riciclo è una buona abitudine che si può apprendere sin da piccolissimi. Abitudine che ne porta con sè una molto più importante: il rispetto per l'ambiente.

E poi... volete mettere? ho scoperto il gusto di trasformare un oggetto con materiali da riciclo e… ho tutta l’intenzione di fare altri esperimenti. E voi ne fate? Se sì: vi andrebbe di condividerli?


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