lunedì 17 gennaio 2011

Ri-carica

La nascita di un figlio è uno spartiacque importante nella vita di un essere umano. C'è un prima e c'è un dopo. Certe volte è difficile ricordare com'era il prima; ogni tanto, però, io ne sento il bisogno; avverto la necessità di guardare al mondo con la spensieratezza e quel pizzico di follia che avevo un tempo.

E così, sabato, io e apprendista papà abbiamo fatto un tuffo nel "prima". Ci siamo concessi quasi un'intera giornata di cazzeggio: shopping, pranzetto romantico, ri-shopping. La bimba con i nonni, i genitori a spasso. Bello, no?
Lo shopping non è stato così selvaggio come lo avevamo progettato: abbiamo comprato jeans per tutta la famiglia, libri per tutta la famiglia, un nuovo servizio di piatti per tutta la famiglia (il vecchio è stato lentamente sterminato da figlia professionista e anche un po' da me, che ogni tanto combino qualche pasticcio).

Il momento più bello è stato l'intermezzo, vale a dire il pranzo. Abbiamo scelto un ristorante, che è anche una libreria. In un unico luogo due delle mie più grandi passioni: cultura gastronomica e cultura letteraria. Un menù ricercato, ma senza troppi fronzoli; materie prime locali e di ottima qualità; un vino da paura. Intorno a noi un locale molto curato e pareti piene zeppe di libri.

E così, improvvisamente, chiacchierando allegramente con apprendista papà, mi sono ricordata della ragazza che ero, dei sogni che avevo, di quelli che ho realizzato e di quelli che invece sono ancora chiusi a chiave in un cassetto. E  ho pensato - con più intensità del solito -anche alla mamma che vorrei essere. Abbiamo fatto il punto della situazione, progetti per l'immediato presente e sogni per il futuro prossimo.

Ogni tanto ci vuole una giornata così. Per fermarsi a riflettere, tirare le somme e ripartire con più carica.

Oggi sono carica. Ri-carica.

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