lunedì 20 dicembre 2010

Amaretti e multitasking: cronaca di un ordinario pomeriggio di follia


Ore 14.30, apprendista papà rientra a casa dal lavoro, la prima cosa che dice varcando la porta di casa è:
- oggi fai gli amaretti?
- sì: mi aiuta tua madre, viene tra mezz'ora

Ore 15.00, arriva mia suocera, puntuale come sempre. Il tempo di versare le mandorle sbriciolate sulla spianatoia che mi squilla il telefono, quello del lavoro.


- Hai tempo per scrivere un articolo?
- Quando ti serve?
- Tra un'ora
- Un’ora?
- Anche due, però non di più: è urgentissimo.
- Va bene
- Ti sto mandando il briefing in questo momento per e-mail

Chiedo a mia suocera se possiamo rimandare di un’oretta. Non è un problema per lei. Si mette a giocare con mia figlia, io a lavorare.

Ore 16.05 invio l’articolo
Ore 16.10 ho le mani immerse nelle mandorle e nello zucchero
Ore 17.40 sforno l’ultimo di un chilo e mezzo di amaretti, grazie anche all'aiuto di mia suocera

Nel frattempo ho controllato almeno tre volte la posta elettronica. Il cliente mi ha dato l’ok: il pezzo andava bene. Ore 18.00 spengo il computer.

Che mangiamo per cena? Ah! io dopo aver sfornato amaretti non ho mica voglia di mettermi a cucinare. Prendiamo una pizza? Sì: ma oggi il take-away più vicino è chiuso. No, non è chiuso: è venerdì! Meno male. Io nel frattempo stiro qualcosa per domani. Buona la pizza. Metti il pigiama alla bimba? Ah! lavale i denti. Che facciamo stasera? Guardiamo un cartone? Sì: ma non Cenerentola, non ne posso più. Che stanchezza. Andiamo a dormire? Mamma, ma io non ho sonno. E ti pareva. Lotta. Poi finalmente sonno. Buona notte. Sì: buona notte. Che bel momento quello della buona notte ...

Cosa ci faccio con un chilo e mezzo di amaretti? Un pensierino natalizio per le educatrici del nido che frequenta figlia professionista. Ho preparato tanti piccoli cestini, che sono stati già consegnati, sabato scorso.

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