martedì 5 ottobre 2010

La merenda che fa mou: quando la pubblicità parla ai bambini


- Mamma, me la compri la merenda con le macchie?
- Ehhhhhh?
- Sì: mamma, quella che fa mou...
- E dove l’hai vista?
- In televisione ...

Due ore dopo, figlia professionista, all’ipermercato, dalla sua postazione (seduta nell’apposito spazio all’interno del carrello), avvistava la tanto agognata merenda con le macchie e, indicandola, urlava:
- Mammaaaaaaaa...... quellaaaaaaaaa..... con le macchieeeeeeee
E io, sotto l'effetto dello stupore (ammazza che vista!), e anche un po' per evitare le urla, acquistavo un prodotto che mai avrei pensato di poter comprare.

Avete capito quanto influenzano i nostri acquisti quei “simpatici” spot che vanno in onda tra un cartone animato e l’altro?
La pubblicità si rivolge sempre più direttamente ai bambini, esercitando un potere incredibile. Non faccio fatica ad ammettere che sono una di quelle mamme che per merenda propone sempre frutta fresca, latte o torte fatte in casa (quando ho tempo). Insomma, una delle cosiddette “fissate” che le merende pronte, nemmeno le considera alimenti. Non faccio, però, fatica ad ammettere nemmeno che certe volte le richieste di figlia professionista (indotte da una serie di cause, tra cui gli spot) sono talmente insistenti che alla fine cedo. E tutte le volte mi arrabbio con me stessa...
Io lo sapevo che prima o poi avrei avuto questo “problema”, ma non pensavo che già a due anni e mezzo mia figlia avrebbe potuto influenzare la mia spesa...

E voi? Che ne pensate?

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