giovedì 13 maggio 2010

La mia maternità nel Salento. Un Sud che funziona

Si parla spesso di malasanità al Sud, di carenza di strutture, di servizi per l’infanzia inadeguati. Esiste però anche un Sud che funziona e la mia esperienza di mamma ne è una prova.
Vivo nel Salento, in un paesone della provincia di Lecce, dall’ottobre del 2006. La mia gravidanza, il mio parto e la mia esperienza di mamma sono dunque tutti salentini.

Durante la gravidanza sono stata seguita da un ginecologo ospedaliero molto preparato e scupoloso. Mi ha fatto un controllo al mese e mi ha prescritto tutti gli esami necessari, analizzando sempre attentamente i risultati. Mi ha persino consigliato la dieta da seguire, e le precauzioni da prendere per non far comparire le smagliature e le macchie sul viso.

Durante il corso preparto ho avuto la possibilità di confrontarmi con un ginecologo, una pediatra, due ostetriche e una psicologa, tutti preparatissimi ed enormemente disponibili. Ho fatto tante domande e ottenuto altrettante risposte; ho espresso le mie ansie e ricevuto conforto. Ho imparato tante cose, anche molto pratiche.

Ho partorito in un reparto fatiscente e questo mi è costato molto. Prima di venire qua, abitavo a Modena, e avevo visto le mie amiche partorire in ospedali meravigliosi. Qui le stanze sono grandi, con tanti letti, e i bagni piccoli, con poche docce. Però il disagio (enorme) delle carenze strutturali è stato ampiamente compensato dalla bravura, dalla gentilezza e dalla disponibilità di tutto il personale medico e paramedico, per cui tra l'altro non deve essere facile operare al meglio in una struttura messa così male. Quel reparto, comunque, oggi, per fortuna, è in ristrutturazione.

Ho un pediatra meraviglioso. Uno che pensavo esistesse solo nei sogni delle mamme e dei papà. È sempre molto disponibile e se lo chiami perché il tuo bambino sta male passa da casa tua appena può. Programma le visite periodiche con molta precisione, evitando di far aspettare un bimbo sano, che deve solo fare un controllo, nella stessa stanza con bimbi in preda a qualche virus. È preparato su tutto ed è molto aggiornato.

Nei primi giorni, dopo il parto, ho avuto bisogno di aiuto per il cordone ombelicale che non voleva cadere; per le ragadi e per gli ingorghi dovuti all'allattamento. È bastata una chiamata al consultorio per ricevere la visita di un'ostetrica che - gratuitamente - mi ha dato una grossa mano a risolvere tanti piccoli problemi, che in quel momento, però, a me sembravano enormi.

Le vaccinazioni sono state una passeggiata. Non ho mai aspettato troppo tempo. Sono sempre stata informata sui potenziali effetti collaterali. Ho ricevuto tutta l’assistenza necessaria.

Mia figlia frequenta un nido comunale che meglio di così non riesco a immaginarlo. La struttura è sicura, con uscite di sicurezza in ogni stanza. Il personale è dolcissimo e preparatissimo. Hanno un programma didattico e lo seguono scrupolosamente. I genitori sono sempre informati sulle attività svolte dai bambini. Si ascolta musica classica (oltre che canzoncine per bambini), si colora, si gioca all'aperto nella bella stagione (che qui è molto lunga), si festeggiano i compleanni con cappellini e striscioni, si preparano recite e si assiste a piccoli spettacoli. Ieri, per esempio, c'era il mago. La settimana scorsa i giocolieri.

1 commento:

  1. sottoscrivo!
    non è il personale sanitario che è impreparato o poco professionale, sono le strutture fatiscenti la causa dei continui disagi nella sanità al sud. è necessario che lo stato si metta una mano sul portafoglio e finanzi le regioni (la sanità è materia di competenza regionale ecco perchè tanto divario tra le diverse regioni) affinchè provvedano alla ristrutturazione dei presidi medici più disastrati e poi bisogna sperare che le istituzioni locali utilizzino quei soldi per i giusti fini e non ci mangino sopra sulla pelle di noi poveri mortali!!!

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